CRX 2. La moltiplicazione dei pani e dei pesci
© 2016 Stefano di Stasio. Ogni riproduzione senza il consenso scritto dell’autore sarà perseguita in termini di legge
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Fonte: (Gv 6,1-15)
Lago
di Tiberìade, Palestina, sera di primavera di un anno sconosciuto
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1 Dopo questi fatti, Gesù andò
all'altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e una grande folla lo
seguiva, vedendo i segni che faceva sugli infermi. Gesù salì
sulla montagna e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. Alzati quindi gli occhi, Gesù vide che una
grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove possiamo comprare il pane
perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva
così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva bene quello che stava per
fare. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti
neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». Gli disse allora uno dei discepoli, Andrea,
fratello di Simon Pietro: «C'è qui un
ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cos'è questo per tanta
gente?». Rispose Gesù: «Fateli
sedere». C'era molta erba in quel luogo. Si sedettero dunque ed erano circa
cinquemila uomini. Allora Gesù prese i
pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì a quelli che si erano seduti, e lo
stesso fece dei pesci, finché ne vollero. E
quando furono saziati, disse ai discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati,
perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri
con i pezzi dei cinque pani d'orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, cominciò a dire:
«Questi è davvero il profeta che deve venire nel mondo!». 15
Ma Gesù, sapendo che stavano per venire a prenderlo per farlo re, si ritirò di
nuovo sulla montagna, tutto solo.
Auciello. Questo è il mio
miracolo preferito!
Tatanka. E ci credo!
Norse. Siete sicuri di
volerne parlare? Ho avuto di recente un’esperienza critica…
A+N. Quale?
N Ho telefonato a un
monastero, là dove mi piace sentire parlare i miei due amici monaci e le loro
traduzioni dal Greco e dall’Aramaico, imparo molto e, voi lo sapete, mi piace
studiare. Bene, erano le ore 19:15 circa. È scattata una segreteria telefonica
che invitava i fedeli a telefonare dal lunedì al venerdì dalle 10:30 alle 11:45
e dalle 18:00 alle 19:00. Va bene poi vi spiego il mio punto di vista, andiamo
avanti nella discussione ora.
T
Avete visto fra i discepoli Gesù Cristo si rivolge a Filippo per metterlo alla
prova ed è a lui che chiede quanti denari sarebbero necessari per sfamare la
folla, non a Simon Pietro. Viceversa, è il fratello di Pietro, Andrea, che
cerca il ragazzo con i 5 pani e i 2 pesci fra la folla convenuta.
A
Ma si capisce, lui era pescatore!
N
anche Pietro, suo fratello, e anche Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, erano pescatori del mare della Galilea, e, tuttavia, non si sono curati di cercare una soluzione
al problema che si era posto. Ma secondo voi chi era il ragazzo? Ma poi sarà
stato un ragazzo? È una di quelle parole, il termine ragazzo, che in
lingue diverse significano cose diverse, chissà che k significa in Aramaico?
Devo chiedere ai monaci.
T Sarà stato un garzone di
qualche bottega. Ti che dici Auciello?
A Quando dalle nostre
parti diciamo ragazzo intendiamo proprio questo, l’ultimo arrivato nel negozio,
a volte è pure leggermente dispregiativo, tipo nella frase “scusatelo, quello è
ragazzo!”.
N
Non credo che sia così. Il ragazzo aveva 5 pani e 2 pesci. Il pane rappresenta
la vita, il pesce la sapienza e in seguito lo stesso Cristo. I cinque pani
potrebbero essere le 5 forme di vita che Cristo predicava, noi ne conosciamo
dall’ortodossia della chiesa solo 2, la vita terrena e quella ultraterrena,
però se uno pensa alla filosofia greca: aria, acqua, terra e fuoco, come
Anassimene di Mileto e Empedocle, ma ce ne manca una, forse è il soffio vitale, l’anima la
quinta.
T sto cercando su guugl', è bellissimo... Aaah! Che soddisfazione, k ho trovato:
"...la quintessenza di Aristotele...
T sto cercando su guugl', è bellissimo... Aaah! Che soddisfazione, k ho trovato:
"...la quintessenza di Aristotele...
Γαια, terra; ύδωρ, acqua;
άήρ, aria; έιλή, calore (fuoco); ίδέα, oppure ίερόν, cosa divina..."
A E perché 2 pesci?
N
Questo lo ignoro, il perché il ragazzo porta nella cesta solo 2 pesci, ma il doppio pesce contrapposto era un simbolo mesopotamico,
si conosceva anche nella civiltà della valle dell’Indo 3300 a.C.. Si chiamava Vesica
Piscis in latino, e la simbologia esoterica Doppio Ternario. Cristo
è spesso associato al simbolo del doppio pesce l’Ichthys. Anche la
scritta INRI è più antica della storia della tribù di Davide. L’abbiamo detto
l’altra parte, prima del 1800-2000 a.C. la tribù di Davide, cioè gli Ebrei, non
esistevano
A Ma chi k te le dice
queste cose?
N Auciello, io studio da quando ho imparato a leggere, mi piace.
N Auciello, io studio da quando ho imparato a leggere, mi piace.
T è vero, è vero, è vero, sto cercando su guugl’. Guarda sta
scritto: doppio pesce simbologia:
Con il termine "Vesica Piscis" si indica una
figura simbolica che deriva geometricamente dall'intersezione di due cerchi
aventi lo stesso raggio ed i cui centri giacciono l'uno sulla circonferenza
dell'altro. Il nome latino, che letteralmente significa "vescica di
pesce", deriva dall'osservazione che la forma di questa figura ricorda
quella della vescica natatoria dei pesci. Il simbolo era già noto in India,
nell'antica Mesopotamia, in Africa e nelle civiltà asiatiche, ma si diffuse
ampiamente soprattutto nel contesto cristiano, mediante l'associazione della
figura del pesce a Cristo (con la figura dell'ichthys, vedi più avanti).
Successivamente, nelle elaborazioni iconografiche che seguirono, soprattutto
negli affreschi e nei codici miniati medievali, la ‘vesica' viene associata
all'immagine del Cristo e della Vergine in maestà, nell'iconografia nota anche
come "mandorla mistica"……
…Se
si disegna la 'vesica' in posizione orizzontale, prolungando un poco oltre i
tratti delle circonferenze ad una delle due estremità, si ottiene la forma
stilizzata di un pesce. Questo simbolo si può trovare, ad esempio, tracciato su
molte lastre tombali nelle antiche catacombe romane. È un emblema che viene
chiamato 'Ichthys' (il nome greco del pesce) perché veniva usato dalle
primitive comunità cristiane per dissimulare il nome di Cristo. Scritta in
lettere greche, infatti, la parola "Ichthys" è l'acronimo della
frase: "Iesus Christos Theios Yios Soter", cioè "Gesù Cristo
Figlio di Dio Salvatore"
il link è:
N Guardate come si
trasforma dalla storia delle prime comunità cristiane, dal greco, a quelle
posteriori di alcuni decenni o un secolo, forse:
"Iesus Christos
Theios Yios Soter", in greco, diventa “Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum”, che significa “Gesù
Nazareno re dei giudei”, cioè la sigla INRI sulla rappresentazione della
croce.
A Sì sì va bene con i
simboli, ma quello che conta è la potenza di Cristo. Ha sfamato la sera tardi
una moltitudine di migliaia di persone, Giovanni dice che erano 5000. E sono
avanzate anche 12 ceste di pani d’orzo!
A+T Ah, ma qual era il tuo
punto di vista, quello della tua esperienza recente quando hai telefonato al
monastero ed è scattata la segreteria telefonica?
N Avevo fame e sete, perciò
ho telefonato.
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