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martedì 18 ottobre 2016

Visualizzazioni PeF ultima settimana VW14-20 Ottobre 2016: 165 da 10 provenienze geografiche diverse fra cui India, Russia, Giappone, Isreaele e isole Farœr, dopo Italia, U.S., Francia, Germania, Ucraina.
GRAZIE!


PeF, una grande Famiglia:
We want you!


Un nuovo e valente collaboratore ci affianca con la sua competenza in questa rubrica Parva Conloquium de Religione Christi: il suo nome è già un mito nell’università di Napoli “Federico II”, oltre che per le sue specifiche e notevoli competenze professionali (mister XRD), anche per il suo percorso spirituale e il suo interesse e fervore per gli argomenti a tema esoterico-religioso: Peppe Mocci, mio compagno di corso ai primi anni di Università, collaboratore scientifico e amico vero. Peppe è una persona seria, riservata, ma anche pazziarella come si dice nella nostra amata terra del Sud.
Quali mani migliori per un approfondimento rispetto ad un’allegra ma effimera chiacchiera fra amici?
Questo scritto, segnalato da Peppe Mocci, è tratto da un numero della rivista mensile Hera, Luglio/Agosto 2004, e, in particolare, da un articolo firmato dallo studioso Sabato Scala.
Stefano di Stasio

«…Nel dicembre 1945 uno sconosciuto contadino egiziano, Muhammad Alì al-Sammàn, fu l'artefice di una delle più straordinarie scoperte documentali della storia cristiana. Scavando nei pressi della città di Nag Hammadi nell'Alto Egitto, l'agricoltore rinvenne una giara di terracotta alta all'incirca un metro,contenente 13 volumi rilegati in pelle e in carta di papiro risalenti un periodo compreso tra il I e il III secolo d.C. e appartenuti a una comunità cristiano-gnostica. Alla scoperta seguì una rocambolesca storia che terminerà solo tra il 1972 e il 1977, con la pubblicazione dell'intero materiale ritrovato (1). Ma cosa era contenuto di così straordinario in quella piccola e antichissima biblioteca? Il Cristianesimo primitivo, com'è oggi noto anche grazie alle scoperte archeologiche e documentali, non nacque come blocco monolitico, ma già pochi anni dopo la morte di Gesù si presentava suddiviso in tre opposte correnti: la giudeo-cristiana di matrice prettamente giudaica; la gnosi cristiana che si sviluppò come corrente filosofico-religiosa autonoma; la terza, quella che è pervenuta fino a noi, nacque fuori del gruppo dei 12 apostoli di Gesù ad opera di una geniale mediazione tra le due diverse forme di Cristianesimo. Paolo di Tarso, che ne fu l'artefice, impose la sua versione personale del Cristo ponendo le basi per il Cristianesimo che conosciamo attraverso una solida organizzazione gerarchica, un preciso e rigido substrato teologico, un processo di evangelizzazione persuasivo e strutturato, e una acerrima lotta contro le deviazioni del nucleo teologico ideato. E grazie a questo scontro accanito contro l'eresia, come quella rappresentate dalle due correnti, giudaico-cristiana e gnostica, che verrà a determinarsi una sistematica eliminazione delle testimonianze documentali e delle manifestazioni religiose che non rispettavano l'ortodossia cristiana.

IL VANGELO DI TOMMASO
Ma cosa di nuovo e di ben più importante viene fuori da questi scritti e in particolare dai 4 vangeli ritrovati nella giara di terracotta? Il primo elemento di rilievo è il notevolissimo sviluppo teologico mostrato da tali documenti, redatti tra il I e il III sec., e che fa apparire la teologia del Cristianesimo paolino del II sec. quantomeno arcaica.
Ma la vera novità nella gnosi di Nag Hammadi è che essa appare interamente e coerentemente fondata non su una tardiva e variegata elaborazione del pensiero di Gesù, ma come una sorta di possibile, naturale e soprattutto precoce sviluppo del pensiero che emerge direttamente dai discorsi a lui attribuiti in questi testi.
Il Vangelo di Tommaso, redatto fra il I e il III secolo d.C., è il più noto e importante. Ciò che ha scioccato gli studiosi, da anni alla ricerca della fantomatica fonte delle dissertazioni di Gesù (chiamata Vangelo Q) che avrebbe ispirato i Vangeli canonici, è che questo documento consiste in 114 dialoghi privi di narrazione ci restituiscono un Gesù molto più coerente, naturale e credibile rispetto a quello che appare nei Vangeli canonici. Circa un terzo del testo, inoltre, riporta discorsi di Gesù assolutamente sconosciuti, ma che nel loro complesso rispettano la forma di quelli rimanenti e ci offrono, insieme a essi, una nuova e straordinaria chiave di lettura del suo pensiero. Un primo banale elemento a favore dell'antichità del testo e che il Gesù di Tommaso non spiega mai i suoi discorsi; del resto, perché parlare in parabole se era poi necessario spiegarle? A questo primo intuitivo elemento se ne aggiungono numerosi altri, che emergono dalla comparazione della struttura dei dialoghi di Gesù in Tommaso rispetto a quelli analoghi riportati nei Vangeli canonici, e che ci mostrano una forma molto più arcaica, meno curata e più credibile di quei detti...
…Il Gesù enigmatico che fuoriesce da questo Vangelo … lascia a ciascuno la possibilità, oltre che il dovere, di elaborare autonomamente il suo pensiero come un "seme" gettato nel terreno fertile. E' questo Gesù che può spiegare la varietà e, nel contempo, il contrasto che si generò tra le diverse forme del primitivo Cristianesimo, ciascuna delle quali interpretava quelle frasi in modo del tutto legittimo e parimenti valido. Probabilmente, l'unica interpretazione del messaggio di Gesù che fatica a resistere alla prova di coerenza è quella che emerge dall'elaborazione teologica esposta nelle lettere di Paolo, già così distante dal Gesù che conosciamo dai Vangeli canonici…».


2 commenti:

  1. Grazie per la citazione...cacchio come passa il tempo: 12 anni fa!Con il caro Peppe ci conosciamo da allora, dai tempi del newgroup "il tredicesimo apostolo" e poi é diventato il mio più caro amico :-D...seppure per colpa mia principalmente e della mia misantropia ci vediamo sempre poco

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