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domenica 6 marzo 2016

"Ribellarsi è giusto"


Editoriale
Inizia oggi questa rubrica in forma di una serie di racconti senza iperboliche pretese, pensata soprattutto, ma non solo, per gli adolescenti, per quella irrequietezza argentina, che agita il corpo e l’intelletto dell’individuo, prima della definitiva e, a volte, funeraria certezza e inerzia proprie talvolta dell’età adulta.
In tempi recenti, a partire dalle primavere arabe del 2011, che fecero spirare un insolito vento di libertà nelle monarchie del nordafrica, gli adolescenti sono stati protagonisti e vittime delle rivolte contro i tiranni. Questa parentesi colorata dei colori verdi della giovinezza, appartiene anche alla storia della nostra resistenza negli anni 1943-1945, quando giovanissimi uomini e donne, spesso minorenni, non esitarono a dare il proprio contributo di sangue contro il nazi-fascismo.
Dunque anche oggi sembra opportuno rivolgere ai nostri adolescenti e a quelli di tutte le nazioni della terra, il messaggio di questa rubrica, il cui titolo è la traduzione italiana dal francese del noto libro di Jean-Paul Sartre, Philippe Gavi e Pierre Victor (1975), oltre che essere la titolazione di un libro più recente di Massimo Ottolenghi (2011).
Come vento del deserto contro i soprusi, le violenze e le occupazioni dell’invasore di turno.

La storica foto del fotografo vietnamita Nick Út, pseudonimo di Huỳnh Công Út che gli consegnò il premio Pulitzer 1973 (foto scattata in Vietnam, l’8 giugno 1972 a Trang Bang, periferia di Saigon dopo un bombardamento USA con bombe al Napalm). 

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