Ribellarsi è giusto (RèG)
RèG 1. Diario di un pacifista
testo
e foto di © Stefano di Stasio 2016
Rumore di passi percorre il sentiero
Estranea ti è la violenza
Sospeso è il tempo, vivi, cammini sereno.
Sogni volare con ali leggere su candide nuvole,
e scorgi villaggi e cascate, e boschi e ruscelli,
case di legno, gente intenta alla propria magione.
Zefiro ti scuote, algido, le torpide membra.
Improvvisa odi mesta una nenia, lontana, ovattata:
ti porti vicino al tiepido suolo, con ala potente.
Sapere vuoi, curioso, di che cosa stia divenendo.
E là sulla quercia puoi ora vedere
un gruppo di anziani dai bianchi capelli, i volti scavati.
E piangono, e schivi si fanno, singhiozza il pianto
gentile.
Chi scuote le lacrime di padri severi e madri canute?
Di che cosa si nutre la tragica legge, lo stupro di anime,
la fiducia tradita e beffata?
Perché stia accadendo non sai,
di come sia giunta nefasta sentenza
per uomini pii, tramonto di vita, angoscia di ghiaccio.
E dentro di te, di me, di essi
con avido uncino tagliente
si genera e fosca si accresce.
È rabbia, rabbia, sì rabbia.
Il vento soffierà forte, di nuovo.
Per i figli nostri.
®
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